sabato 20 febbraio 2016

Crowdfunding per preservare un'isola: iniziativa dei giovani che vogliono tutelare l'ambiente

L'isola di Budelli, iniziativa di "crowdfunding"

In seguito alle numerose e accese polemiche dopo l'acquisto dell'isola di Budelli da parte del magnate neozelandese Michael Harte, che progettava di renderla un punto di approdo per maxi yatch, ora l'isola di Budelli torna all'asta.

Acquistata nel 2013 per 3 milioni di euro (mai versati), una cifra che, come alcuni studenti della II^B della scuola di Mosso hanno calcolato, può essere racimolata con il crowdfunding (finanziamento collettivo) se tutti gli studenti d'Italia versassero 50 centesimi a testa.

Il piano presentato dal Sig. Harte, intitolato Studio preliminare per un master plan di conservazione e sviluppo paesaggistico e culturale, è un piano di più di 70 pagine che prevede, tra le altre cose, la ristrutturazione di alcuni ruderi e la destinazione di un vasto tratto di mare all'accesso ai maxi yatch.

L'isola, con le sue spiagge rette da un delicatissimo ecosistema, è un'area di particolare interesse naturalistico, non per niente facente parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, un'area ricca di biodiversità (tra cui la Miniacina miniacea che rende la sabbia rosa, elemento che la contraddistingue e le attribuisce l'appellativo di spiaggia rosa). Per questi motivi, è stata istituita una zona di tutela integrale. In mancanza di un piano di tutela per il parco (requisito indispensabile per l'acquisto dell'isola) e a causa della presenza di vincoli paesaggistici, gli interessi del magnate iniziano a scemare.

Nell'articolo "Troppe tutele", il magnate neozelandese rinuncia all'acquisto di Budelli (del 13/2/2016, adnkronos), troviamo uno stralcio tratto dalla lettera che, l'avvocato del Sig. Harte, ha inviato al sindaco di La Maddalena:

L'incertezza sulla classificazione dell'isola, attualmente riserva integrale e il mancato ripristino della tutela parziale - si legge nella missiva -, che conferma la persistente opposizione del Parco all'approccio alla conservazione di Mr Harte fondato sullo schema della partnership pubblico-privato, per il quale era previsto l'affidamento della gestione a una fondazione con un comitato scientifico e una rappresentatività di istituzioni ed enti locali, rendono il piano difficilmente sostenibile. Hanno fatto venire meno la fiducia di Mr Harte nella sua realizzabilità. Quindi non consentono di procedere all'acquisto dell'isola con la necessaria serenità.
Michael Harte aveva annunciato un progetto tutto incentrato sulla ricerca scientifica ma ben presto ne ha presentato uno fatto di ristrutturazioni (e ampliamenti) ma anche di pontili e ormeggi per maxi yacht. (da La Stampa, La colletta in una scuola di Biella: “Ci compriamo Budelli, sarà l’isola dei ragazzi”. La spiaggia rosa tornerà all’asta: “Se i soldi non li ha lo Stato, li mettiamo noi. Bastano 50 centesimi a testa”, articolo di Nicola Pinna, del 18/2/2016)

Alla rinuncia del magnate e al rischio di uno sfavorevole acquisto da altrettanto "pericolose" parti, si affiancano le firme di oltre 100 mila persone (petizioni su change.org) che si battono per salvare e tutelare l'isola, nonché l'iniziativa della scuola media di Mosso, chiamata Non si sBudelli l'Italia, che sta cercando di stimolare la coscienza pubblica e chiama all'azione gli studenti di tutta Italia, che con soli 50 centesimi a testa potrebbero acquistare l'isola e renderla un vero e proprio patrimonio per i giovani, preservandola da eventuali manovre politiche o economiche.

Sarebbe L'isola dei giovani, come la definiscono loro.



Nessun commento:

Posta un commento