giovedì 21 gennaio 2016

Trend sul turismo (2015)

Keywords: trend, tourism 2015, sharing economy

Il 2015 è stato un altro ottimo e proficuo anno per il turismo, con una crescita del 4,5% di viaggi verso l'estero. 
Come già accennato nell'articolo del 14 gennaio scorso, la domanda turistica è stata condizionata, evidentemente, da una serie di eventi quali il rallentamento economico globale, le instabilità politiche e sociali in alcuni paesi (come gli arrivi dei rifugiati o gli attacchi terroristici che ancora persistono nel 2016), ma complessivamente non è stato registrato un impatto negativo sul movimento turistico del 2015.
Facendo riferimento al World Travel Monitor e alle ricerche e reports dell'IPK International, riportiamo brevemente alcuni dati significativi a riguardo:
- 1024 milioni di viaggi
- oltre 1,2 miliardi di arrivi turistici internazionali in tutto il mondo
- oltre 4% di aumento della spesa media per notte (il doppio rispetto al 2014)
- durata media del soggiorno 7,3 notti
- crescita dei viaggi di breve durata (1-3 giorni), che costituiscono il 33% dei viaggi
- la Germania è la popolazione che viaggia maggiormente, seguita da UK e USA
- USA e Cina sono i paesi che spendono più degli altri paesi
- crescita del 5% degli arrivi in Europa, concentrati nell'Europa centrale e orientale

Le tendenze registrate riportano una forte crescita dei viaggi nelle città e del viaggio-crociera e un interessante aumento dei viaggi durante la bassa stagione: grande crescita dei viaggi tra gennaio e aprile e tra settembre e dicembre (rispettivamente 27 e 32% dei viaggi, contro il 41% dei viaggi svolti tra maggio e agosto).
Si registra una crescita anche nel settore MICE (mercato dei viaggi d'affari).

Due paesi da coccolare

USA: al secondo posto per numero di viaggi ma al primo per capacità di spesa, gli americani prediligono i viaggi brevi, autentici (e questo ci teniamo a sottolinearlo), avventura, salute & benessere, gastronomia. Propendono per le destinazioni costiere, per i viaggi a lunga distanza (per cui arrivano a spendere oltre i 1500 $) e si muovono in estate e inverno.

Arabia Saudita/Emirati Arabi: in generale hanno un'alta capacità di spesa (2500 €), si muovono durante i mesi estivi per periodi che vanno dai 14 ai 16/+ giorni; compiono viaggi legati al business e allo shopping, o per visitare destinazioni popolari.

Social media

I social media influenzano i viaggiatori: 70% di essi sono dei social-users, che spesso si affidano ai social media per reperire informazioni sulle destinazioni. Un quinto dei viaggiatori internazionali reperiscono informazioni sui social, emblema dell'ingente influenza degli stessi, coinvolti nel processo dell'informazione sul mercato dei viaggi.
Il social più rilevante è Tripadvisor, seguito dai numerosi Travelblogs, TravelForums e Social Networks. Sempre più viaggiatori (ormai il 50% secondo il World Travel Forum) rilasciano dei "post" sui loro viaggi e riguardo le loro esperienze nei social media.

L'industria turistica continua comunque ad avere opinioni contrastanti sui social media e sulla cosiddetta "sharing economy" (lett. consumo collaborativo) individuata, ad esempio, nei siti quali Airbnb e Wimdu, Uber, Blalacar, che rappresentano piccole quote di mercato ma, nonostante ciò, in continua crescita.
I paesi al top della sharing economy sono Gran Bretagna, Spagna, Danimarca e Italia.
Come afferma Alan Roe, la sharing economy è semplice, ha effetto e attrae. 

"The sharing economy is easy to use, effective and attractive."
Generalmente "contagia" le generazioni più giovani, con una ridotta capacità di spesa, ma bisogna ammettere che è una realtà che si scontrerà con vari aspetti del turismo e della quotidianità delle città in cui si sviluppa e, proprio per le sue caratteristiche, esiste una buona probabilità di una diffusione rapida e ad ampio spettro.

Fonte: World Travel Monitor, IPK INternational

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